Adorazione Eucaristica – Gesù è pane vivo in mezzo a noi! Grazie Gesù.

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Gesù Eucaristia- Facciamoci pane- Date voi stessi da mangiare!

Grazie!   

Grazie, Signore, per l’immensa generosità della tua presenza Eucaristica!

Grazie d’aver voluto, dopo il tempo tanto breve della tua vita umana accanto a noi, rimanere ancora più vicino a noi per sempre nel tabernacolo!

Grazie di metterti a nostra disposizione, di offrirti al nostro sguardo; di attenderci, di accoglierci senza mai respingerci, di ascoltarci e di esaudirci!

Grazie d’aver istituito un sacerdozio come prolungamento del tuo, per renderti presente in mezzo agli uomini; e d’aver desiderato il rinnovarsi quotidiano del sacrificio della Messa, che ci ridona perennemente la tua persona! Grazie per l’umiltà di una presenza tanto nascosta, per questa bontà aperta a tutti; per l’invito di venire così vicino a te, come pregustamento della contemplazione celeste, per le ore serene di contemplazione e di adorazione!

Grazie  per tutto il bene, per tutto il conforto e per tutta la gioia che procura agli uomini la tua venuta in mezzo ad essi! Grazie d’aver spinto fino all’estremo il tuo amore, di aver voluto moltiplicare in tutti i luoghi della terra il dono della tua persona!

Grazie Gesù

 (fratello mio)

Gesù Eucaristia- Gesù pane di vita, nostra gioia.

Tabernacolo Parrocchia Nostra Signora di Lourdes a tor Marancia Roma – ADORAZIONE EUCARISTICA continua ore 8-20

Mi raccomando, con amore, vi prego, soprattutto chiedo ai miei “comparrocchiani” di Nostra Signora di Lourdes a Tor Marancia -Roma, nonché agli adoratori della fascia di adorazione 17-18 (di cui sono il referente), pregate affinché nuovi fratelli si aggiungano all’adorazione EUCARISTICA parrocchiale e non solo, fate girare la voce (il Regno di Dio è in mezzo a noi e non ce ne accorgiamo…Facciamo nostra la SUA PAROLA) Ditelo in giro!

Adorazione EUCARISTICA continua

dalle 8 alle 20

Preghiere per gli adoratori, -un suggerimento- portate con voi il

Kit dell’adoratore, ovvero:

 breve visita a Gesù Eucaristia -

(preghiera tascabile da ritagliare e tenere sempre con se)

La scala della Preghiera – Gesù guarisce attraverso la parola

 (aiuto per assaporare meglio la Parola di Dio…)

rosario eucaristico

 ( Chiediamo il giusto aiuto alla nostra Santa Madre celeste, primo tabernacolo vivente e fonte di grazia affinché con il suo amore e con il santo rosario ci porti al Suo Gesù)

Ecclesia_de_Eucharistia – La Chiesa vive dellEUCARISTIA

(lettera enciclica del Santo Padre Giovanni Paolo II)

Mane nobiscum Domine -Rimani con noi Signore perché si fa sera

(lettera apostolica del sommo pontefice Giovanni Paolo II per l’anno dell’Eucaristia ottobre 2004- ottobre 2005)

Gesù Eucaristia

La Chiesa vive (e DEVE vivere) dell’EUCARISTIA

Prima settimana Eucaristica della (mia) Parrocchia Nostra Signora di Lourdes a Tor Marancia Roma:

Link per informazioni sull’adorazione EUCARISTICA:

adorazione Eucaristica perpetua

Adorazione EUCARISTICA

Miracoli EUCARISTICI

miracolo Eucaristico di Lanciano – Adorazione Eucaristica

tabernacolo cappella Maria Santissima Immacolata -opera Sebastiano Conca Basilica concattedrale S Andrea Apostolo Subiaco - RM

tabernacolo cappella Maria Santissima Immacolata -opera Sebastiano Conca Basilica concattedrale S Andrea Apostolo Subiaco – RM

Come introdurre all’adorazione Eucaristica

 

Papa Francesco

Il pensiero del Pontefice su come dovrebbe essere un Papa:

                        

papa Francesco in adorazione di Gesù

“Un uomo che, attraverso la contemplazione di Gesù Cristo e l’adorazione di Gesù Cristo, aiuti la Chiesa a uscire da se stessa verso le periferie esistenziali, che la aiuti a essere la madre feconda che vive della dolce e confortante gioia dell’evangelizzare”.  

Ecco il pane degli angeli,
pane dei pellegrini,
vero pane dei figli:
non dev’essere gettato.

Con i simboli è annunziato,
in Isacco dato a morte,
nell’agnello della Pasqua,
nella manna data ai padri.

Buon pastore, vero pane,
o Gesù, pietà di noi:
nutrici e difendici,
portaci ai beni eterni
nella terra dei viventi.

Tu che tutto sai e puoi,
che ci nutri sulla terra,
conduci i tuoi fratelli
alla tavola del cielo
nella gioia dei tuoi santi.


Cari fratelli e sorelle,
nel Vangelo che abbiamo ascoltato, c’è un’espressione di Gesù che mi colpisce sempre: «Voi stessi date loro da mangiare» (Lc 9,13). Partendo da questa frase, mi lascio guidare da tre parole: sequela, comunione, condivisione.

1. Anzitutto: chi sono coloro a cui dare da mangiare? La risposta la troviamo all’inizio del brano evangelico: è la folla, la moltitudine. Gesù sta in mezzo alla gente, l’accoglie, le parla, la cura, le mostra la misericordia di Dio; in mezzo ad essa sceglie i Dodici Apostoli per stare con lui e immergersi come lui nelle situazioni concrete del mondo. E la gente lo segue, lo ascolta, perché Gesù parla e agisce in un modo nuovo, con l’autorità di chi è autentico e coerente, di chi parla e agisce con verità, di chi dona la speranza che viene da Dio, di chi è rivelazione del Volto di un Dio che è amore. E la gente, con gioia, benedice Dio.

Questa sera noi siamo la folla del Vangelo, anche noi cerchiamo di seguire Gesù per ascoltarlo, per entrare in comunione con lui nell’Eucaristia, per accompagnarlo e perché ci accompagni. Chiediamoci: come seguo io Gesù? Gesù parla in silenzio nel Mistero dell’Eucaristia e ogni volta ci ricorda che seguirlo vuol dire uscire da noi stessi e fare della nostra vita non un nostro possesso, ma un dono a lui e agli altri.

2. Facciamo un passo avanti: da dove nasce l’invito che Gesù fa ai discepoli di sfamare essi stessi la moltitudine? Nasce da due elementi: anzitutto dalla folla che, seguendo Gesù, si trova all’aperto, lontano dai luoghi abitati, mentre si fa sera, e poi dalla preoccupazione dei discepoli che chiedono a Gesù di congedare la folla perché vada nei paesi vicini a trovare cibo e alloggio (cfr Lc 9,12). Di fronte alla necessità della folla, ecco la soluzione dei discepoli: ognuno pensi a se stesso; congedare la folla! Ognuno pensi a se stesso; congedare la folla! Quante volte noi cristiani abbiamo questa tentazione! Non ci facciamo carico delle necessità degli altri, congedandoli con un pietoso: “Che Dio ti aiuti”, o con un non tanto pietoso: “Felice sorte”, e se non ti vedo più… Ma la soluzione di Gesù va in un’altra direzione, una direzione che sorprende i discepoli: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma come è possibile che siamo noi a dare da mangiare ad una moltitudine? «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente» (Lc 9,13). Ma Gesù non si scoraggia: chiede ai discepoli di far sedere la gente in comunità di cinquanta persone, alza gli occhi al cielo, recita la benedizione, spezza i pani e li dà ai discepoli perché li distribuiscano (cfr Lc 9,16). E’ un momento di profonda comunione: la folla dissetata dalla parola del Signore, è ora nutrita dal suo pane di vita. E tutti ne furono saziati, annota l’Evangelista (cfr Lc 9,17). Questa sera, anche noi siamo attorno alla mensa del Signore, alla mensa del Sacrificio eucaristico, in cui egli ci dona ancora una volta il suo Corpo, rende presente l’unico sacrificio della Croce. E’ nell’ascoltare la sua Parola, nel nutrirci del suo Corpo e del suo Sangue, che egli ci fa passare dall’essere moltitudine all’essere comunità, dall’anonimato alla comunione. L’Eucaristia è il Sacramento della comunione, che ci fa uscire dall’individualismo per vivere insieme la sequela, la fede in lui. Allora dovremmo chiederci tutti davanti al Signore: come vivo io l’Eucaristia? La vivo in modo anonimo o come momento di vera comunione con il Signore, ma anche con tutti i fratelli e le sorelle che condividono questa stessa mensa? Come sono le nostre celebrazioni eucaristiche?

3. Un ultimo elemento: da dove nasce la moltiplicazione dei pani? La risposta sta nell’invito di Gesù ai discepoli «Voi stessi date…», “dare”, condividere. Che cosa condividono i discepoli? Quel poco che hanno: cinque pani e due pesci. Ma sono proprio quei pani e quei pesci che nelle mani del Signore sfamano tutta la folla. E sono proprio i discepoli smarriti di fronte all’incapacità dei loro mezzi, alla povertà di quello che possono mettere a disposizione, a far accomodare la gente e a distribuire – fidandosi della parola di Gesù – i pani e pesci che sfamano la folla. E questo ci dice che nella Chiesa, ma anche nella società, una parola chiave di cui non dobbiamo avere paura è “solidarietà”, saper mettere, cioè, a disposizione di Dio quello che abbiamo, le nostre umili capacità, perché solo nella condivisione, nel dono, la nostra vita sarà feconda, porterà frutto. Solidarietà: una parola malvista dallo spirito mondano!

Questa sera, ancora una volta, il Signore distribuisce per noi il pane che è il suo Corpo, lui si fa dono. E anche noi sperimentiamo la “solidarietà di Dio” con l’uomo, una solidarietà che mai si esaurisce, una solidarietà che non finisce di stupirci: Dio si fa vicino a noi, nel sacrificio della Croce si abbassa entrando nel buio della morte per darci la sua vita, che vince il male, l’egoismo e la morte. Gesù anche questa sera si dona a noi nell’Eucaristia, condivide il nostro stesso cammino, anzi si fa cibo, il vero cibo che sostiene la nostra vita anche nei momenti in cui la strada si fa dura, gli ostacoli rallentano i nostri passi. E nell’Eucaristia il Signore ci fa percorrere la sua strada, quella del servizio, della condivisione, del dono, e quel poco che abbiamo, quel poco che siamo, se condiviso, diventa ricchezza, perché la potenza di Dio, che è quella dell’amore, scende nella nostra povertà per trasformarla. Chiediamoci allora questa sera, adorando il Cristo presente realmente nell’Eucaristia: mi lascio trasformare da lui? Lascio che il Signore che si dona a me, mi guidi a uscire sempre di più dal mio piccolo recinto, a uscire e non aver paura di donare, di condividere, di amare lui e gli altri? Fratelli e sorelle: sequela, comunione, condivisione. Preghiamo perché la partecipazione all’Eucaristia ci provochi sempre: a seguire il Signore ogni giorno, ad essere strumenti di comunione, a condividere con lui e con il nostro prossimo quello che siamo. Allora la nostra esistenza sarà veramente feconda. Amen. (Omelia di papa Francesco, nella solennità del Corpus Domini, 2013)

È veramente cosa buona e giusta renderti grazie e innalzare a te l’inno di benedizione e di lode,
Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore.

Sacerdote vero ed eterno,
egli istituì il rito del sacrificio perenne;
a te per primo si offrì vittima di salvezza,
e comandò a noi di perpetuare l’offerta in sua memoria.
Il suo corpo per noi immolato è nostro cibo e ci dà forza,
il suo sangue per noi versato
è la bevanda che ci redime da ogni colpa.

Nell’ultima cena con i suoi Apostoli,
egli volle perpetuare nei secoli
il memoriale della sua passione
e si offrì a te, Agnello senza macchia,
lode perfetta e sacrificio a te gradito.

In questo grande mistero tu nutri e santifichi i tuoi fedeli,
perché una sola fede illumini
e una sola carità riunisca l’umanità diffusa su tutta la terra.
E noi ci accostiamo a questo sacro convito,
perché l’effusione del tuo Spirito
ci trasformi a immagine della tua gloria.

Chi non va alla Comunione col cuore vuoto di affetti mondani e non si getta generosamente nelle braccia di Gesù, non produce i frutti che sono propri della Santa Comunione. (San Giovanni Bosco)

 Non mi basta morire comunicandomi. Insegnami a comunicarmi morendo. (M.de Cardini M. )

-Quando stai bene, la Messa l’ascolti; quando stai male e non vi puoi assistere, la Messa la dici. (S. Pio da Pietrelcina)

Nostro Signore non viene in noi, nella Santa Eucaristia, per premiare le nostre virtù, ma per comunicarci la forza necessaria a diventare santi. (San Pier Giuliano Eymard)

Nessun mistero di fede suscita l’unità quanto l’Eucaristia. L’Eucaristia “fa” l’unità: è per essa infatti che avviene l’unità degli uomini con Dio e degli uomini tra loro. (Chiara Lubich)

Lo studio di Gesù’ Eucaristia: ecco la nostra scuola! Felici noi se non vorremo altri maestri. (Pio Lorgna)

Il frutto fondamentale dell’Eucaristia è la carità’: la capacità di dare la vita come l’ha data Gesù. (Card. Carlo Maria Martini)

Obbedisco al Sacerdote qualunque sia il suo carattere, qualunque possano essere le sue colpe, qualunque possa essere lo stato della sua anima. Obbedisco sempre. Le sue imperfezioni non levano nulla alla perfezione dell’Ostia. (Gesù a Suor Maria della Trinità).

O meravigliosa altezza e degnazione che dà stupore! O umiltà sublime! Il Signore dell’universo si nasconde sotto la piccola figura del pane, per la nostra salvezza! (San Francesco)

Quanto è poco amato Gesù! Quanto pochi sono coloro per i quali Gesù nel Sacramento costituisce l’amore della loro vita, dell’onore, della felicità…. Il motivo è che si ama soltanto se stessi…(San Pier Giuliano Eymard)

“Beati gli invitati alla mensa del Signore”: per chi risponde a questo invito, un altro mondo si affaccia nel nostro mondo! Lo Spirito entra nella carne, e la risuscita a nuova, impensabile vita…. (Bruno Forte)

Se comprendessimo pienamente l’amore di Dio, l’amore di Gesù che nasce e che soffre, l’amore di Gesù nel SS. Sacramento, ci sarebbe da morire di riconoscenza. E di rimorsi. (San Pier Giuliano Eymard)

Chi non va alla Comunione col cuore vuoto di affetti mondani e non si getta generosamente nelle braccia di Gesù, non produce i frutti che sono propri della Santa Comunione. (San Giovanni Bosco)

 Il frutto fondamentale dell’Eucaristia è la carità: la capacità di dare la vita come l’ha data Gesù. (Card. Carlo Maria Martini)

Molti non desiderano stare in compagnia di Gesù. Lo cacciano via, maleducatamente. Stiamogli vicino noi, con il desiderio di vederlo. Egli, se trova un’anima che lo accoglie è disposto a molto, a tutto! Quest’anima sia la tua! (Santa Teresa d’Avila)

Se il Corpo che noi mangiamo ed il Sangue che beviamo è il dono inestimabile del Signore Risorto per noi pellegrini, esso porta anche in sé, come pane fragrante, il sapore ed il profumo della Vergine Madre. (Giovanni Paolo II)

Nessuno si meravigli di veder associata la Vergine Maria, Madre del Redentore, al mistero dell’Eucaristia. Non esiste un luogo di pellegrinaggio mariano che non sia, nello stesso tempo, eucaristico. (Cardinal Gantin)

 Quando nel calice si mescola l’acqua col vino, è il popolo che si unisce a Cristo; è la folla dei credenti che si congiunge e si riunisce a Colui in cui crede. (San Cipriano)

Non è stato per caso che il Signore, volendosi dare tutto a noi, ha scelto la forma del pasto in famiglia. Il convito eucaristico diventa così segno espressivo di comunione, di perdono, di amore. (Giovanni Paolo II)

Lo studio di Gesù Eucaristia: ecco la nostra scuola! Felici noi se non vorremo altri maestri. (Pio Lorgna)

 La celebrazione eucaristica, per essere piena e sincera, deve spingere sia alle diverse opere di carità ed al reciproco aiuto, sia all’azione missionaria ed alle varie forme di testimonianza cristiana. (Mariano Magrassi)

L’esposizione dell’Eucaristia conduce la mente dei fedeli a riconoscere in essa la mirabile presenza di Cristo, ed invita alla comunione del proprio spirito con Lui. (Eucharisticum Mysterium)

L’Eucaristia impegna nei confronti dei poveri: per ricevere nella verità il Corpo ed il Sangue di Cristo offerti per noi, dobbiamo riconoscere Cristo nei poveri, suoi fratelli. (Catechismo della Chiesa Cattolica)

Non dire che non sei degno. È vero, non sei degno, ma ne hai bisogno. (Santo Curato d’Ars)

Stando calmi e silenziosi, e possibilmente a lungo, davanti a Gesù Eucaristia, si percepiscono i suoi desideri su di noi, si depongono i nostri progetti per far posto a quelli di Cristo. La luce di Dio penetra a poco a poco nel cuore. E lo risana. (Padre Raniero Cantalamessa)

Il tabernacolo ci garantisce che Gesù “ha piantato la sua tenda” in mezzo a noi. (Madre Teresa di Calcutta)

 

 

C’ è un’analogia profonda tra il “fiat” pronunciato da Maria alle parole dell’Angelo, e l’”amen” che ogni fedele pronuncia quando riceve il Corpo del Signore.
A Maria fu chiesto di credere che colui che Ella concepiva “per opera dello Spirito Santo” era il “Figlio di Dio”, in continuità con la fede della Vergine, nel Mistero eucaristico ci viene chiesto di credere che quello stesso Gesù, Figlio di Dio e Figlio di Maria, si rende presente con l’intero suo essere umano-divino nei segni del pane e del vino….
In certo senso, Maria ha esercitato la sua fede eucaristica prima ancora che l’Eucaristia fosse istituita, per il fatto stesso di aver offerto il suo grembo verginale per l’Incarnazione del Verbo di Dio.
L’Eucaristia, mentre rinvia alla passione e alla risurrezione, si pone al tempo stesso in continuità con l’Incarnazione.
Maria concepì nell’Annunciazione il Figlio divino nella verità anche fisica del Corpo e del Sangue, anticipando in sé ciò che in qualche misura si realizza sacramentalmente in ogni credente che riceve, nel segno del pane e del vino, il Corpo e il Sangue del Signore.
Come immaginare i sentimenti di Maria, nell’ascoltare dalla bocca di Pietro, Giovanni, Giacomo e degli altri Apostoli le parole dell’Ultima cena: Questo è il mio Corpo che è dato per voi? Quel Corpo dato in sacrificio e ripresentato nei segni sacramentali era lo stesso Corpo concepito nel suo grembo!
Ricevere l’Eucaristia doveva significare per Maria quasi un riaccogliere in grembo quel cuore che aveva battuto all’unisono col suo e un rivivere ciò che aveva sperimentato in prima persona sotto la Croce.
….Maria ha anticipato, nel mistero dell’Incarnazione, anche la fede eucaristica della Chiesa.
Quando, nella Visitazione, porta in grembo il Verbo fatto carne, ella si fa, in qualche modo, “tabernacolo” – il primo “tabernacolo” della storia – dove il Figlio di Dio, ancora invisibile agli occhi degli uomini, si concede all’adorazione di Elisabetta, quasi “irradiando” la sua luce attraverso gli occhi e la voce di Maria.
E lo sguardo rapito di Maria nel contemplare il volto di Cristo appena nato e nello stringerlo tra le sue braccia, non è forse l’inarrivabile modello di amore a cui deve ispirarsi ogni nostra comunione eucaristica?

Giovanni Paolo II Dal libro “I miracoli eucaristici” di Sergio Meloni

 

 

 

3 risposte a Adorazione Eucaristica – Gesù è pane vivo in mezzo a noi! Grazie Gesù.

  1. Barbara scrive:

    volevo preagre per suor Serena una amica suora

  2. sr bricti scrive:

    Grazie bello davvero.

  3. Giuseppe scrive:

    Bellissima e coinvolgente meditazione!

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