La rocca abbaziale (o dei Borgia)

La rocca abbaziale (o dei Borgia)

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La rocca abbaziale o dei Borgia

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La rocca abbaziale o dei Borgia

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Ingresso della Rocca dei Borgia

La storia della Rocca di Subiaco è indissolubilmente legata a quella dell’abbazia benedettina fondata da san Benedetto da Norcia alla fine del V secolo, e dei suoi potenti abati. La Rocca venne costruita a sovrastare l’abitato medievale di Subiaco, lontano dai monasteri del Sacro Speco e di santa Scolastica, quasi a voler sottolineare il potere temporale esercitato dagli abati sul borgo. Antiche notizie relative ad un castello a Subiaco si devono ad una bolla del 937 di papa Leone VII dove veniva sancito il passaggio del fortilizio e dei terreni al monastero di Santa Scolastica provocando la dura reazione degli abitanti. La lotta per il dominio di Subiaco ebbe termine solo nel secolo seguente con l’abate Giovanni V che schiacciò ogni forma di resistenza e per esprimere meglio il proprio potere e dominio vi vece riedificare un nuovo castello. L’abate Giovanni V scelse la parte meglio difendibile non solo da eventuali attacchi di invasori, ma anche al riparo dai pericoli costituiti dalle numerose piene del fiume Aniene che scorre ai piedi dell’abitato. Da quel momento la rocca divenne la residenza dei potenti abati di Subiaco e il primo abate commendatario fu il celebre cardinale Torquemada. Alla fine del XV secolo, venne completamente riedificata dal secondo abate commendatario, il cardinale Rodrigo Borgia, poi eletto papa con il nome di Alessandro VI. Tradizione vuole che nella rocca sublacense naquero i figli di Rodrigo, Cesare e Lucrezia Borgia. La nuova fortificazione a pianta irregolare, divenne così il centro amministrativo di controllo dei numerosi altri castelli e fortilizi governati dagli abati di Subiaco. Allo stesso modo andava a costituire un fondamentale baluardo difensivo perché ai confini tra lo Stato Pontificio ed il Regno di Napoli. Eletto papa il cardinale Borgia, la carica di abate commendatario passò al cardinale Giovanni Colonna il primo di una lunga serie di abati dello stesso casato romano. Questo cambio di politica fu poco gradito e provocò le ire dei Borgia che inviarono truppe comandate da Napoleone Borgia per assalire la rocca. Nel 1557 fu restaurata dal cardinale Francesco Colonna. Agli abati della famiglia Colonna rimase fino al 1608 quando la carica passò ai Borghese fino al 1625 e poi ai Barberini fino al 1738. Ultimo abate commendatario, prima della soppressione di tale prestigiosa carica, fu il cardinale Giovambattista Spinola, l’ultimo ad esercitare, secondo quandomdecretato da papa Benedetto XIV Lambertini, il potere temporale su Subiaco e i centri limitrofi. Importanti trasformazioni alla rocca vennero effettuate durante la fine del Settecento per volere del cardinale Giannangelo Braschi, poi eletto papa con il nome di Pio VI, che iniziò un processo di radicale adeguamento dell’antico fortilizio in forme residenziali. Il Braschi vece giungere da Roma maestranze, architetti e decoratori che, su suo mandato, stavano mettendo mano ai palazzi Vaticani e al palazzo di Famiglia in piazza Navona. L’arhitetto Pietro Camporese accorpò quindi i vari nuclei del castello in un unico sontuoso palazzo, i cui interni furono affrescati da uno tra i più prestigiosi artisti romani del periodo, Liborio Coccetti. Abolita la commenda nel 1915 la rocca fu a lungo abbandonata. Ancora di proprietà dei benedettini.

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